#infuturarsi

Sono un Solopreneur e dal 2009 mi occupo di sustainability advocacy and cultural design: accompagno le imprese nello sviluppo di una cultura della sostenibilità per innovare e crescere con un reale vantaggio competitivo e poi nell’ideazione di una strategia di comunicazione efficace. Senza nessun rischio di greenwashing.

Sviluppo il design di una cultura dell’impatto della sostenibilità per accelerare una trasformazione positiva delle strategie di produzione, di uso (basta parlare di consumo!) e di socializzazione, strategie che portano alla rigenerazione dei sistemi ambientali, economici e sociali.

I miei strumenti sono il design thinking e la Teoria del cambiamento, supportati dal Pensiero sistemico e dallo Storytelling. Per marche sempre più “umanocentriche”, empatiche e rilevanti. 

Vivo a Parma, così nulla è vicino ma nemmeno troppo lontano. Amo muovermi e poi tornare. Unisco i puntini, facilito il lavoro di squadra, formo talenti. Mi considero un impollinatore perché sostenibilità per innovare e crescere sia lo scopo delle aziende virtuose.

Come avviene in natura l’impollinatore si sposta rapidamente nel mondo grazie alle sue dimensioni ridotte e agilità massima, tempi brevi e pensieri sempre in movimento. Come un colibrì so apprezzare la casualità e riconoscere il valore della serendipità quando si presenta.

Impollinazione è la capacità di mettere a fuoco una visione, di tradurla in un testo, in immagini e insight. Non è velocità ma agilità, mobilità e disinvoltura. È capacità di muoversi con precisione, nel rispetto dei tempi delle cose. Senza indugi. In un mondo che è un groviglio di reti — fisiche e digitali — dove le relazioni e i punti di osservazione si moltiplicano. Non sono limiti al nostro agire, ma opportunità da cogliere per proporre vera innovazione.

Hai interessi vasti? Sei voracemente curioso? Sei disposto ad imparare cose nuove per poterle poi condividere, come un dono? Guardi alla Sostenibilità per innovare e crescere?

“Cercasi uomini per viaggio rischioso. Paga bassa, freddo glaciale, lunghe ore di completa oscurità. Incolumità e ritorno incerti”

Questo annuncio, apparso sul Times nel 1914, era il “job posting” per la ricerca dell’equipaggio necessario alla spedizione diretta verso quella che al tempo era l’ultima frontiera dell’esplorazione, il continente antartico. Per me una chiara metafora di quale sfida sia la sostenibilità e come vada affrontata. Per generare profitto, impatto sociale e rigenerazione ambientale. Beneficio comune.

Ne parliamo insieme?