Sostenibilità è vantaggio competitivo

La sostenibilità è un valore aziendale di cui anche il marketing deve tener conto. Alla base dei concetti di green marketing, eco marketing e comunicazione della sostenibilità c’è un vero e proprio cambio di paradigma.

Sono cambiati i rapporti tra persone e aziende, perché è ormai chiaro che sono le persone e non i prodotti che devono e vogliono essere sostenibili.

  • Il valore che le persone attribuiscono al prodotto è cambiato
  • La sostenibilità è un elemento fondamentale nel processo di scelta delle persone
  • Le aziende si trovano di fronte ad un cambiamento epocale di prospettiva
  • Persone più consapevoli esigono aziende più consapevoli

Persone che hanno riacquistato valore ed autostima nel momento in cui, anche grazie alla maggior consapevolezza che il web permette, hanno maturato l’idea che la sostenibilità non è una meta ma un viaggio, una direzione all’interno della quale ognuno è – finalmente – libero di compiere il proprio percorso di vita, che comprende [non è più compresa in] diversi modelli di consumo, parola orrenda che sempre più è associata a spreco e rifiuto.

Cito me stesso per dare una definizione di sostenibilità che è sociale, prima ancora che tecnica o politica: è un valore condiviso, un movimento culturale, un fattore di aggregazione, un’emergenza che chiama a raccolta, una spinta all’innovazione.

La sostenibilità è uno scopo. Individuale e collettivo.

Così all’azienda non resta che cercare di capire in quale direzione si muovono le persone e cercare di convincerle che merita un posto al loro fianco.

A questo serviranno le marche perché le aziende devono decidere se essere sostenibili solo per rispetto delle normative – mandatory, per trovare una differenziazione – strategy, oppure per esprimere una visione – purpose.

Che significa, nel primo caso, che l’azienda è già fuori dal mercato, al livello più basso della competitività.Che nel secondo caso l’azienda è fondamentalmente una commodity, indipendentemente da cosa fa e da come lo fa. E che nel terzo caso abbiamo l’azienda del futuro, un’azienda con uno scopo, capace di ispirare altre aziende oltre che le persone.

Sono ormai maturi i tempi per abbandonare il vecchio concetto di economia lineare, basata sull’idea che il sistema si potesse reggere solo su modelli di business che facevano del consumo, lo scarto e lo spreco i pilastri fondanti. Chiedimi come!